Il concetto di spogliatoio
25/02/2010Italiani Pocket vs il vulcano islandese!
25/04/2010Non siamo solo noi stranieri ad avere una percezione negativa del parigino!
L’altro giorno leggevo sul giornale questa mini inchiesta che mi ha fatto sorridere.
Tra il parigino e il provinciale c’è da sempre un odio-amore e lo conferma un’inchiesta CSA* pubblicata nel giornale Marianne.
Visto dai provinciali, l’abitante della capitale appare più stressato (91%), meno sorridente (71%), più snob (71%), meno simpatico (57%) e meno divertente (61%) rispetto all’abitante della provincia. La lista dei difetti non si ferma qui: è anche visto come più aggressivo, meno soddisfatto, meno accogliente e più sciovinista.
Per fortuna però il parigino ha anche delle qualità: è più lavoratore rispetto alla media, più informato, più chic, più erudito, ma anche più festaiolo e più alla moda (80%).
Queste qualità permettono quindi al parigino di recuperare sui difetti poiché il 68% dei francesi ha una buona opinione di lui!
Mmmh, si effettivamente sono d’accordo con tutto, ma mi ha fatto sorridere lo stesso! 🙂
* Conseil supérieur de l’audiovisuel
7 Comments
Non è il mondo ad avercela con i parigini, ma solo la parte “terrona” del mondo! 🙂
Vi dico questa perché è troppo bella: mesi fa eravamo in fila per la mostra su Grace Kelly all’Hotel de Ville, non so se avete presente. C’era un vento furibondo. Se avete mai provato a entrare alle mostre dell’Hotel de Ville saprete che spesso si formano delle enormi code perché l’ingresso è contingentato. Bene: eravamo vicino al palo con cartello che indicava credo una cosa tipo “da qui attesa di mezz’ora”. Una folata di vento lo rovescia addosso a mio marito, che viene colpito esattamente sulla testa: potete immaginare il male, trattandosi di un palo di metallo e di un cartello altrettanto metallico. Lui allora, piuttosto infastidito (eufemismo), lo mette lontano dalla fila, lasciandolo per terra in modo che non torni a far male. Gli addetti all’ingresso, che avevano visto tutto, secondo voi come si sono comportati? Primo: hanno guardato tutta la scena senza neppure preoccuparsi di venire a vedere se si era fatto male qualcuno. Secondo, dopo qualche minuto uno di loro ha rimesso il cartello esattamente al suo posto. A quel punto mio marito e io gli abbiamo fatto presente che era pericoloso perché col vento era già caduto una volta addosso a lui (come se questo simpaticone non si fosse accorto…) e lui che fa? Ci guarda con aria di sufficienza e poi: “Bonjour monsieur”. Io non ho potuto proseguire perché parlo poco, ma mio marito ha una padronanza perfetta della lingua e quindi ha continuato a dirgli le sue ragioni. E questo, imperterrito: “Bonjour monsieur”. Insomma, cercava di farci fare la parte dei cafoni perché non importava che qualcuno si fosse quasi spaccata la testa, prima di tutto bisognava dire buongiorno! E non lo stava assolutamente a sentire! Mio marito allora, che conosce la lingua bene al punto che sa anche arrabbiarsi in francese, gli chiede chi si creda di essere per trattare la gente in quel modo. Non dimenticherò mai la risposta, detta con un orgoglio mostruoso e con una senso di francesità che gli usciva anche dalle orecchie: “Un citoyen, monsieur”. Ragazzi, che scena!
Ah, alla fine il cartello è rimasto lì per cinque minuti, giusto per fare vedere alla gente chi comandava, poi l’amico simpatico è tornato quatto quatto e lo ha spostato. Ecco, ogni tanto con il loro orgoglio e i loro formalismi… esagerano un po’. Ma sono a casa loro, e sono loro che fanno le regole: una volta che le hai imparate sei a posto. Da quella volta dico bonjour e merci e s’il vous plait di default a chiunque. Funziona.
é vero !! io nn capisco perché il mondo “ce l’abbia” contro i parigini, forse perché conosco i milanesi 😉
l’unico difetto, sono dei vigliacchi, una volta nel metro’ 1 ho visto una “racaille” dare un pugno ad una signora dopo un diverbio e NESSUNO tranne me si é alzato per cercare di scacciare l’energumeno e salvare la signora sanguinante…ma spero sia stata un’eccezione !!
Non è il mondo ad avercela con i parigini, ma solo la parte “terrona” del mondo! 🙂
Concordo con Stefano. Se sono bruschi è perché siamo noi a comportarci in modo per loro maleducato. Quando impariamo a dire ventimila “merci bien” ed “excusez-moi”, e soprattutto impariamo che ogni frase, anche se fosse per avvisare di un devastante incendio in corso, va tassativamente cominciata con “bonjour”… ecco, dopo ti si apre un mondo di cortesia.
Beh, venendo da Milano posso dire che i parigini sono molto più accoglienti, gentili, sorridenti, disponibili e MOLTO più educati che i milanesi.
Sottoscrivo in toto