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26/02/2018Quando si emigra in un altro Paese tra le innumerevoli difficoltà da affrontare c’è la comprensione delle espressioni linguistiche. Non parlo della lingua in sé, quella che si impara sui libri e che comunque non servirà a un granché appena approdati, ma di tutte quelle stranezze e meraviglie che non si imparano sui libri di scuola, ma solo interagendo con il popolo autoctono. Quando ci si ritrova a capire e usare le espressioni di un Paese, allora si può fieramente affermare che il processo di integrazione è completo (anche se il francese è talmente ricco e complesso che, personalmente, dopo 15 anni ancora ne scopro di nuove)!
Ecco quindi una lista delle curiosità linguistiche ed espressioni intraducibili che personalmente adoro… e che chiaramente ho integrato dopo non poche figuracce!
Tu m’étonnes !
Trad. letterale: “Tu mi meravigli!”, dal verbo étonner (meravigliare).
È la classica risposta che si ha quando si dice qualcosa di veramente vero, nel senso di “Wow, hai proprio ragione” o “Eh, a chi lo dici!”. L’unico problema è che io, prima di capire la sfumatura, ogni volta mi domandavo: “Ma perché li meraviglio tanto? Che ho detto?”. Ed è solo dopo mesi e mesi, quando ho avuto il coraggio di chiederlo veramente a qualcuno, che finalmente ho capito che in realtà non stupivo nessuno, ma mi davano semplicemente ragione!
N’importe quoi
Trad. letterale: “Non importa che cosa”. In alcune regioni d’Italia mi hanno detto che si traduce con “la qualunque” ma io, da romana, non l’ho mai usato e per me resta intraducibile.
È l’espressione secondo me più bella che esista… e anche la più utile! Si usa in un sacco di situazioni, per esempio:
- qualcuno ti dice qualcosa che proprio non ha senso e tu vuoi rispondere con un “Ma che stai a dì?”
- vedi qualcosa che secondo te è assurdo, che proprio non tolleri o non capisci
E poi in un sacco di altre situazioni che si capiscono solo con un po’ di pratica.
Je me suis fait voler le/la/les…
Trad. letterale : “Mi sono fatto rubare il/la/le/i…”.
Questa più che un espressione è una sfumatura che ho notato. In italiano è una terza persona che mi ruba qualcosa, in francese invece sono io che mi sono fatto rubare qualcosa, il che presuppone che la colpa è tua che non sei stato attento! E qui ci va un bel: “N’importe quoi!”… cominciate a capire? ?
De quoi je me mêle
Trad. letterale: “Di cosa mi mischio”.
A prima vista questa frase verrebbe da tradurla: “Di cosa mi impiccio”, solo che in realtà quando si dice “De quoi JE me mêle” è riferito all’altro per dire “Di cosa ti impicci TU”, vai a capire.
Hey ho hey ho, on rentre du boulot
Sono i sette nani che cantanto “Andiam andiam, andiamo a lavorar”, che in francese diventa “Hey ho hey ho, torniamo da lavoro”. E qui l’italiano vince! Il nano francese torna da lavoro, vuol dire che ha fatto il suo dovere e se ne va a casa… il nano italiano invece a lavorare ci deve ancora andare, è fresco fresco e a dirla tutta può anche fare una deviazione e non andarci proprio a lavorare! ;-p
Poi ci sono una serie di espressioni che, se usate in modo scorretto, possono trasformarsi in vere e proprie sceneggiature porno!
Vi racconto un piccolo aneddoto per farvi capire la pericolosità di alcuni tipi di gaffe, che fanno tutti prima o poi.
Tanti anni fa ero con un mio amico francese e proprio non mi veniva il verbo invidiare, non sapevo neanche che esistesse (in francese si dice “envier, je t’envie”). Presa da un raptus di parafrasi nel bisogno di farmi capire gli sparo un “Oh là la ! J’ai vraiment envie de toi !”… io ero convinta di avergli detto “Ho invidia di te”, invece gli ho detto “Ho voglia di te”!! Vi lascio immaginare la reazione del mio amico e il colore della sua faccia dopo questa mia inaspettata confessione! :-p
Lista vietata ai minori ;-p
- Quando ci si saluta con un bacetto sulla guancia “on se fait la bise” . Evitate di dire “on se baise”, perché baiser, che letteralmente vuol dire anche bacio, nella lingua parlata è il modo volgare per dire “fare sesso”!
- Quando si va dal dottore non si va “a farsi visitare”, perché la visite può essere interpretata in tutt’altro modo! Quando si va dal dottore si va a farsi esaminare.
- Quando non se ne può più perché si è mangiato troppo è preferibile che una donna non dica “Sono piena”, perché “je suis pleine” vuol dire “sono incinta”. Quando “si è pieni” (di cibo!) è meglio dire “je suis rassasié.e” o (più familiare) “je cale”.
- Quando si parla di UNA Chat su internet attenzione ad usare il MASCHILE (LE CHAT / UN CHAT), perché LA chat, se pronunciato male diventa chatte, che letteralmente vuol dire gatta, ma nell’uso comune indica l’apparato sessuale femminile!
156 Comments
ciao, mi aiutate a capire l’espressione “c’est chaud” ?
la dice il mio capo per alcune cose che riguardano il lavoro, e lo dice spesso quindi sono un pò in difficoltà perchè non so cosa vuol dire.
Grazie
Io tradurrei: “E’ dura”, “La vedo dura”
“Ce sera chaud d’y arriver à temps” = “Sarà dura farcela in tempo”
“Un litre d’essence pour 15 km, c’est chaud” = “Un litro di benzina per 15 km, la vedo dura”
grazie!
Volevo sapere se l’espressione : les beaux gosses è volgare. Oppure no … grazie !
Ciao Titti, assolutamente no! Ma è in lingua familiare e parlata, quindi on corretto allo scritto. 🙂
Ho scritto un concetto, riguardo certi siti web e la parola che ha fatto scandalo é stata “siti di nicchia”, intendendo quello che in italiano é un sito che assolve ad una specifica funzione, una sola: ovvero se fosse un sito sui vini champagne francesi, tratterebbe solo di questi e non di tutti gli altri vini bianchi e rossi prodotti in Francia. Solo quell’argomento, super specializzato, ma solo sullo champagne, quindi di “nicchia”. La risposta é stata:
J’ai sauté en l’air la première fois que j’ai lu ton mail et précisément le mot sito ” di nicchia”. En français, niquer signifie baiser donc j’ai eu un peu peur, avec toi on ne sait jamais
E’ vero o é una presa in giro? Sono già reduce anche io dalla tradizionale gaffe del “baiser”, ma per fortuna che l’ho fatta direttamente con il fidanzato della ragazza ed era palese che io intendessi dire che intendevo solo andare a darle un bacio ( di saluto) alla sua ragazza, che quindi, mi é stata condonata, ma se per caso, mi capitasse di parlare di siti di nicchia ad un cliente, sarebbe un po’ più sconveniente… Ma ‘sti francesi in quanti modi intendono la parola scopare ? Non potrebbero dirlo in un modo solo? Essere meno tortuosi? Mi sa che ne parlano tanto, ma poi… 🙂 🙂
Ahahah! Confermo! Tutto vero! 🙂
La bellezza della lingua francese (mia personalissima opinione) stà proprio nella quantità di sfumature trovo.
Ti ringrazio per la risposta immediata e ti faccio ( o rifaccio?) i complimenti per la bella nuova grafica del tuo sito e per l’originale uso del logo Italiani Pocket in png per creare un effetto ombra; proprio una bella idea! Ciao e mi raccomando, non diventare un sito di nicchia, perlomeno, non troppo!
ecco il topic che fa per me! chi mi aiuta a tradurre l’espressione “fare un dispetto” ? ho cercato di spiegare il senso ad amici francesi ma e’ proprio il corrispettivo della parola “dispetto” che non troviamo…..
grazie! 🙂
Et voilà, Garzanti docet!
Dispetto
1. taquinerie (f.), (petite) méchanceté: fare un —, faire une méchanceté // mamma, quel bambino mi fa i dispetti!, maman, celui-là n’arrête pas de m’embêter!; piantala di fare i dispetti a tua sorella!, arrête d’agacer (o taquiner) ta sœur! // è venuto apposta per farmi —, il est venu exprès pour m’embêter; l’ha fatto per —, il l’a fait exprès; lo faccio solo per fargli —, je fais ça rien que pour l’embêter
Una cosa che mi fa morire è quando alcuni, capita spesso con le commesse, salutano dicendo “Bonjour” seguito da un suono tipo “ahn”! Che suona come”Bonjourahn” tutto con il dovuto saliscendi di tonalità! Non ho capito se fa chic o se l’ equivalente di un nostro ‘sera o ‘ngiorno…!
Non sono sicuro di aver capito di cosa parli, ma azzardo: se sei una donna, potrebbero averti detto
“Bonjour Madame”
e allora sarebbe effettivamente una contrazione come ‘ngiorno:
“Bonjour M’ame”
Devi immaginare che la povera commessa deve averlo detto già 1000 volte lo stesso giorno prima che tu arrivassi!
Potresti dirmi come si traduce in francese l’espressione:
“Ma che bravo!”?
Ho trovato qualcosa, del tipo “C’est bien!”, “Tu es trop fort!” ma non rendono bene l’idea.
Ciao Daniela, semplicemente “bravo” (che si pronuncia con l’accento sulla O e non si accorda).
http://pencilmoleskine.blogspot.fr/
Racconti di Parigi
Io ho fatto una superfiguraccia al lavoro. Il mio capo aveva assunto una ragazza carina sia di aspetto che nei modi. Gli ho detto che avevo capito perchè l’aveva assunta..perchè era ‘jolie’! Lui mi ha guardato malissimo e ha capito che io gli dessi del maiale. Poi ho avuto l’illuminazione: ‘jolie’ solo per l’aspetto fisico, ‘mignonne’ per dire ‘ha un modo carino di fare’ 🙂
Se “jolie”=maiale non so se “mignonne” funziona meglio… Per quel che capisco io mignonne->jolie->belle sono solo delle gradazioni di bellezza fisica, in senso crescente.
Dal contesto che descrivi, io avrei detto “elle est sympa” per dire “è carina” senza connotazioni fisiche.
Non dite “Je me suis oublié” per dire “mi sono dimenticato”, ma “j’ai oublié”, perché la prima la usano per dire che se la sono fatta addosso. Ovviamente i miei fantastici colleghi me l’han detto dopo 6 mesi che ero qui in Francia e in tutto questo tempo ridevano tra loro, le canaglie!
Ciao! sento spesso usare la parola “choppè” (non so come si scrive, ma credo che sia riferita al fatto di “prendere qualcosa da qualcuno”. O mi sbaglio?
Potete aiutarmi con questa parola?
Grazie
Ciao Luna,
Choper (con una P): v.tr. (molto fam.)
1 beccarsi: il a chopé un rhume, si è beccato un raffreddore
2 beccare, prendere, acchiappare: se faire — (par la police), farsi beccare (dalla polizia)
3 fregare, sgraffignare, arraffare
Poi c’è il significato non da dizionario che vuol dire “te lo sei pomiciato”. :-p
merci!!! se non ci fossi tu!
Ma in realtà non sono così difficili da tradurre quelle espressioni! Tipo, ‘quand même’ si può tradurre con ‘comunque’ (es. ‘j’y irai quand même’ = ‘ci andrò comunque/lo stesso’), ‘quoi’ aldilà poi della sfumatura si può quasi sempre rendere con ‘cosa’ (‘è uno scherzo o cosa?’, ‘ecco cosa!’).
E per quanto riguarda i sette nani, in realtà anche in italiano cantano non solo ‘andiamo a lavorar’ ma anche, dopo il lavoro, ‘a casa a riposar’ che poi è l’equivalente dell”on rentre du boulot’ che hai detto tu.
Molto bello questo sito! È davvero molto utile…per chi va a Parigi e per chi come me non può assolutamente permetterselo e allora la sogna.
ciao!
mi aiutate a tradurre un’espressione italiana in francese?
ad esempio quando diciamo ad un ragazzo:
“te la tiri troppo!”
“chi ti credi di essere”
“sei uno str..o”!
insomma tutte quelle espressioni da dire nei confronti di un ragazzo che magari non è proprio il massimo della simpatia!
grazie
Mmmmmh, ho come la sensazione che ne hai bisogno nella tua vita privata! eheheheh…
Cmq, ecco qualche traduzione, tranne le parolacce perché sono una persona per bene. ;-P
Te la tiri : “Comme tu te la pètes!”
Chi ti credi di essere : “Mais pour qui tu te prends!”
a presto!
eh si…. hai indovinato! si tratta di vita privata…
certo che i francesi sono proprio strani…mah
sembrano interessati, ti guardano per giorni e giorni, e poi alla fine se ne escono con un bel: “no, hai capito male!”
non ce la farò mai e poi mai…..
Una cosa simpatica ..( a posteriori ;-)) che mi è capitata: un’amica francese mi dice “j’ai eu ton homme il y a deux jour”…io rimango basita…poi mi spiega che “j’ai eu” viene usato per dire ” ho sentito…” ( al telefono ) …sospiro di sollievo! ahahaaha 🙂
Ciao e complimenti per il sito!!!
“Je t’ai bien eu!” nel parlato significa anche “ti ho fregato!”
Mi piace molto l’espressione: “J’ai eu un déclic!” (il nostro “ho avuto un’illuminazione”).
Invece, come tradurreste “grande gueule” in italiano? Forse “Parolaio” o “spaccone” sono le parole che vi si avvicinano di più, ma a noi italiani non capita così spesso di usare questi aggettivi per descrivere una persona, mentre ho notato che per i francesi la “grande gueule” è un tipo di persona molto ben identificato e di cui ci si lamenta spesso…
Forse perché noi italiani siamo un po’ tutti, in piccolo, delle “grandes gueules” e non ci facciamo più nemmeno caso? 🙂
Sono francese e mi piace molto questo blog perché posso anche imparare espressioni italiane con i vostri commenti.
A me piace anche il GRAVE comme rafforzativo, al posto di troppo:
Es. Je kiffe GRAVE cette fille!
Oppure quando ti dicono che sei grave 😀 T’es grave toi!
All’immancabile espressione “N’importe quoi” io aggiungerei anche un bel: “J’ai jamais vu ça.., J’TE JURE!!!!”
Cari italians,
A proposito di curiosità linguistiche e modi di fare alla française, vi consiglio lo spettacolo “How to become parisian in one hour?” di Olivier Giraud, teatro de la Main d’Or a Parigi.
Lo spettacolo è in lingua inglese ed è adatto soprattutto a coloro che Parigi la vivono ogni giorno.
Andateci e vi farete troppe risate.
altre espressioni
il verbo kiffer quando una cosa ti piace o ti fa godere
es je kiffe le foot, kiffer sa life
speeder da speed in inglese
ca roule? come va?
bras cassè(letteralmente braccia rotte ma vuol dire buono a nulla)
molto marsigliese : c’est le ouiaie(si pronuncia un po come guai in napoletano, d’altronde deriva da quello…cosi come la parola schiaff ovvero schiaffo da pronunciare con sc alla napoletana
Paolo per evidenti motivi ho cancellato i vari “insulti” e parolacce che avevi inserito, che per quanto siano divertenti rimangono comunque volgari. :-))
Ciao
dalla tua espressione “stu francisi” ho la vaga impressione che siamo conterranei calabri :), a parte la questione della doccia e dei letti, qualcuno gli vuole spiegare che non si mette l’accento in pizza e pasta, che si dice panino e panini e non panini e paninis, che bravo è un aggettivo singolare maschile, che il bidet non serve solo per lavarsi i piedi ecc. ecc. 😀
Ciao Giandomenico,
In effetti non siamo tanto lontani sono una “rital” di Sicilia.
Anche “Rital”, un altro obbrobrio linguistico più che curiosità linguistica.
Ciao
cosa significa ritals? nn ho capito!
E’ il dispregiativo di “italien” cioé italiano.
e per non parlare di quando dicono ah oui! ma aspirando la ah invece di buttare fuori l’aria? io l’ho sentito solo chez les femmes… non so come spiegarlo altrimenti e non riesco nemmeno ad imitarlo, è assurdo spero che abbiate capito cosa intendo 😀 n’importe quoi!
Con un anno di ritardo, ma confermo: certe donne in Francia dicono “ouais” nel senso di “oui [c’est comme tu dis]” pronunciando “ou-” come “h” in un singulto e aspirando rapidamente, e un impercettibile “-ais” finale. Si direbbe il suono aspirato di quando uno si riempie i polmoni d’aria un istante prima di gridare forte… solo che non c’è nessun grido. Scombussola un po’ la prima volta.
Sono un appassionato di Francia da sempre, al punto che mio figlio adesso vive a Parigi con una moglie francese ed una bimbetta italio francese, ed una figlia laureata in giurisprudenza Sophie Antipolis. Quindi qualcosa conosco. Sapete cosa vuol dire quando il negoziante prende i vostri soldi e dice: impec! Sapeteb cos’é la FAC, le Fric, les sous, tomber dans le pommes, cosa sono le caniveaux? Prima parlavate di ferme ta guele! E’ un imperativo: chidi il becco! Intimidatorio.
E “je n’ai marre?”
Ciao. Dario
Bonjour!
Impec!=inpeccable perfetto; FAC= facoltà, università; le fric= les sous= soldi; tomber dans les pommes= svenire; ferme ta gueule: stai zitto(non tanto gentile); j’en ai marre= ne ho abbastanza sono stuffa.
Quoi, et quand meme en fin de phrase: quoi, potrebbe essere come il “nè” torinese,nè! et quand meme con insomma.
Ciao!
In quanto italofrancese direi che il “quoi” potrebbe essere tradotto come “ciò”, “ce” o “nè” dipende dalle abitudini 😉
Colgo l’occasione per dirti che ti amo alla follia!
Ahah non sono impazzita ma il tuo blog mi ha illuminata!
I miei italianissimi amici mi hanno coinvolta nel loro “capodanno a Parigi” (da me non particolarmente apprezzato ma per fortuna ho trovato conforto nchemio post!) aspettandosi che io conoscessi tutti i localini ecc (nonostante io provenga dal sud della Francia..)
Così cercando locali per ore ho scovato il tuo blog che ho trovato davvero carino, scritto bene e interessante anche per chi non cerca lavoro a Parigi, bello anche solo per il gusto di leggere!
Grazie mille per i consigli
A me resta solo da trovare un posto dove cenare il 31 😉
ahahahah! Grazie per l’amore incondizionato e… in bocca al lupo per il 31!! ;-p
ahahahah, è fantastico questo post! =D Mi sto davvero facendo una cultura! Una delle mie espressioni preferite è lèche-vitrines (leccare le vetrine) che vuol dire andare in giro a fare shopping. E’ molto carina anche “Tu n’es pas fini” che sarebbe come a dire sei pazzo o ti manca qualche rotella.
Un’altra cosa che ci ho messo un po’ a capire e mi hanno dovuto spiegare è il “ça a été?” tipico dei ristoranti.
Mi sa che ne scoprirò ancora parecchie…;-)
Ragazzi il peggio comunque è l’espressione “j’chais pas” (je ne sais pas) con relativa pernacchia prrr. La prima volta che mi hanno risposto in questo modo ho pensato : ma come si permette questo di “spernacchiarmi” in faccia, stu francisi !!! Ricordo ancora che ha pure sputacchiato, che schifo!
E poi perché non facciamo una petizione per bandire dal dizionario francese “douche à l’italienne” e “lit à l’italienne”.
La “douche à l’italienne” è la doccia senza piatto con soltanto il pavimento, quella prevista per le persone in carrozzina e “lit à l’italienne” è un letto matrimoniale fatto con due letti singoli posti l’uno accanto all’altro, scomodissimo tra l’altro. Ma perché dico io, spieghiamoglielo che da noi le docce e i letti non sono tutti così. Mahhhhh
Ciao
dalla tua espressione “stu francisi” ho la vaga impressione che siamo conterranei calabri , a parte la questione della doccia e dei letti, qualcuno gli vuole spiegare che non si mette l’accento in pizza e pasta, che si dice panino e panini e non panini e paninis, che bravo è un aggettivo singolare maschile, che il bidet non serve solo per lavarsi i piedi ecc. ecc.
Il mio infortunio linguistico più imbarazzante avvenne nei sotterranei del Louvre, al Carrousel, alla cassa di Nature et Decouverte. Ero ai primissimi tentativi di bofonchiare due parole di francese in autonomia ma ero veramente un disastro. Non ricordavo benissimo come si coniuga il verbo “achéter” (sono sicura che gli accenti sono sbagliati, ma abbiate pietà). Bene, al posto di dire alla cassiera “Je l’achète” ho detto “Je l’achatte”. Anche se il mio istinto mi disse subito che avevo commesso qualche errore, fu solo quando chiesi a mio marito lumi sulla corretta coniugazione del verbo che capii cosa avevo in realtà detto alla cassiera. Come mio marito mi fece notare, essa avrebbe potuto commentare: “Moi aussi, madame”.
Devo dire comunque che la ragazza fu di una nonchalance ammirevole. E dire che di solito i parigini sono tanto, ma tanto, ma tanto compiaciuti quando possono correggerti e farti fare la figura del “con”.
Ciao e complimenti per il blog!
Un’altra espressione interessante é “avoir beau” (letteralmente “avere bello”), che viene utilizzata per dire di aver inutilmente fatto qualcosa (j’ai beau acheté les billets –> ho inutilmente comprato i biglietti)
Ma c’è una frase che una volta mi è stata detta che e racchiude in se molta “francesità”: “bon bah, c’est des pates quoi!”. A parte il fatto che pates è l’unica cosa sensata nella frase, troviamo:
– bon bah… detto all’inizio di qualsiasi cosa ovvia o di cui non si sa la risposta con certezza
– il quoi, usato in fine frase a caso
– il concetto di pasta per il francese (= robaccia)
…al che, dopo aver spiegato che cìè una differenza colossale tra i rigatoni, gli spaghetti e le trofie ad es, ho replicato che finché mangiano pasta scotta senza olio ne sugo ne alcun tipo di condimento, mettendoci sopra 1kg di emmental grattuggiato (spesso il tutto passato al microonde e perché no con un po di ketchup!!!)… “bon bah c’est de la merde quoi!!” 🙂
Bellllllissimo post! E’ interessantissimo cercare di capire tutte queste strane espressioni…N’importe quoi è la migliore! Vorrei segnalare anche “c’est chiant!”, che letteralmente vuol dire “è cagante” (mi fa molto ridere la traduzione in italiano)…un modo per commentare una situazione che non ci piace 🙂
Concordo, questo post é utile quanto esilarante.
Adesso pero’vi spalanco un nuovo mondo:
LE TRUC – CE TRUC – TON TRUC….
……. minchia morire dal ridere, sballo quando il mio fidanzato francese mi dice: je t’adore toi…
E “rincoglionito” come si potrebbe tradurre? 😉
Mmmh, direi “abruti”. ;-p
Terrible! Grazie!!!
nooooo “abruti” penso ke vuol dire “rozzo”
Il mio ragazzo, francese, ama usare il termine “bourrin” quando vuole indicare una persona o un modo di fare un po’ grezzo 😉
Bourrin = burino !
si potrebbe dire a uno magari : sei rincoglionito?!= T’as des soucis!? ( hai dei “problemi”), sennò Débile, T’es débile!?. Ci starebbe anche un bel ” ça va pas non?! ou ça va pas le tete!? (non so come mettere l’accento circonflesso…)
Potete indicarmi se esiste un libro, un sito, ove possa trovare elencati tutti gli intercalari o, per lo meno, un certo numero di essi? Ve ne sarei molto grato!
Salut à tous!
Vi suggerisco il libricino “Je parle Italien comme un cochon”, che al contrario ti svela un sacco di espressioni 😀
puoi dirmi il nome dell autrice?ne esistono 2…grazie mille
ci ho messo anni ma alla fine ho capito cosa vuol dire “pour le coup” e
“comme quoi” !!!!!!!!!
si vabbè però illuminaci pure a noi 😉
Favoloso e utilissimo questo blog! Aggiungo “c’est nickel”, sentita da un fotografo con cui ho lavorato. Suppongo voglia dire figo, o addirittura fighissimo. Sono rimasta molto interdetta, e soprattutto io (ingenua) cercavo delle associazioni con il metallo nickel ahahahahah
Vuol dire: é perfetto! Preciso! 🙂
che figo!!!belle spiegazioni…ma invece perchè dicono TON MIEUX riferito a qualsiasi persona…cioè se io lo voglio dire per me stessa devo usare sempre TON che effetivamente significa “tuo”…boh!
oppure se voglio dire mi dispiace però non nel senso di dèsole,nel senso mi dispiace per te!
help me!!merci
è semplicemente perché dicono “TANT” mieux! 🙂
Mi dispiace per te invece si dice “tant pis pour toi” (peggio per te) o “désolée” va bene uguale.