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23/06/2011È in una domenica pomeriggio di carnevale (ebbene si, ho scoperto che esiste la sfilata di carnevale anche a Parigi! Incredibile ma vero!), che ho scoperto Le Comptoir Général quasi per caso.
Passeggiando sul Canal Saint Martin e approfittando degli ultimi raggi di un raro sole, ho girato casualmente la testa verso un cancello da dove proveniva un andirivieni sospetto e ho visto il cartello Le Comptoir Général: il nome mi è saltato agli occhi perché era uno dei posti che mi ero riproposta di testare un giorno, quindi ho imposto agli altri di andare a vedere.
Le Comptoir Général è nascosto in un cortile ai bordi del Canale, tra case dipinte al tromp l’oeil e piante verdi. Passata la porta di ingresso ci si ritrova in un lungo corridoio con un tappeto rosso e dei lampadari di gocce di cristallo (finti chiaramente!), fino ad arrivare a una finta hall di albergo abbandonata degli anni ’30. Ci sono due sale enormi: la prima ospita conferenze e concerti e un… cabinet de la sorcellerie, un’opera veramente inquietante che mette in mostra ogni sorta di aggeggio voodoo e quant’altro (teste di cervo imbalsamate piene di spilli, uccelli morti, ossa, rettili rinsecchiti, pezzi di stoffa… brrr…). La seconda sala invece è sormontata da un tetto completamente di vetro da cui entra una luce spettacolare e decorata in ambiente ghetto-esotico (come c’è scritto nelle brochure, anche se io lo definirei più colonia africana): sedie di scuola, poltrone di velluto dalle quali è impossibile alzarsi una volta sprofondati dentro, materassi-divano, tutto materiale di recupero sparso nei diversi ambienti della sala che culmina in un grande bancone sormontato da tre lampadari blu e arancioni con le frange! Il tutto condito da bambini che scorrazzano in giro e giocano per terra.
Le due sale sono collegate da un giardinetto in finto abbandono dove si può fumare o sedersi a chiacchierare se il tempo lo permette.
Ma cos’è veramente il Comptoir Général, oltre ad assomigliare a uno stupendo ritrovo di Bobo*?
Le due sale del Comptoir Général hanno per vocazione di accogliere tutte le manifestazioni che riguardano lo sviluppo sostenibile, il progresso sociale, l’apertura verso altre culture, la scoperta e l’ispirazione.
È gestito in modo da ridurre l’impatto ambientale degli eventi accolti (isolamento ottimizzato, recupero delle acque piovane, utilizzo prioritario di materiali riciclati, ecc…) e collabora con La Ruche , uno spazio di lavoro collettivo per gli imprenditori sociali.
Le Comptoir Général è gestito come un social business: l’obiettivo non è il profitto ma l’equilibro finanziario.
Insomma, bobo o non bobo, questo posto mi è piaciuto tantissimo (forse perché dentro sono un po’ bobo anche io, eheheh) e consiglio a tutti di passarci un tranquillo pomeriggio domenicale.
*Bobo = abbreviazione per bohémien-bourgeois, il sinonimo del nostro radical chic
Informazioni pratiche
Indirizzo: 80, quai de Jemmapes – Paris 10
Metro: République
Telefono: 01 44 88 20 45
Orari: il bar è aperto il venerdì, sabato e domenica dalle 11h alle 23h
Sito internet: www.lecomptoirgeneral.com
3 Comments
sembra meraviglioso
Quando vengo a trovarti a Parigi mi ci porti??? 🙂
stupendo….!