Le café du commerce – cucina francese
26/12/2016Il concetto di aperitivo
06/02/2017Ogni volta che qualcuno mi viene a trovare qui a Parigi assisto divertita alla stessa scena la prima volta che si entra in una boulangerie. Per questo ho deciso di pubblicare una mini guida alla sopravvivenza in questi luoghi paradisiaci comandati da perfide megere, le boulangères! 😀
Le boulangeries: come potrei definire questi luoghi paradisiaci sparsi in tutta Parigi ogni dieci passi? Panificio? Forno? Non so… non sono convinta… Direi piuttosto il paese delle meraviglie!
Le boulangerie sono riconoscibili perché fuori c’è sempre qualche decorazione o scritta che ricorda i tempi di Toulouse-Lautrec. Sono quasi sempre abbastanza minuscole, c’è giusto lo spazio per il bancone e per fare la fila UNO DIETRO L’ALTRO… e qui arrivo al punto di oggi.
Se volete sopravvivere in una boulangerie parigina e non farvi odiare da tutta la città, seguite bene le mie indicazioni mi raccomando.
Situazione tipica
Oltrepassata la porta di questi posticini deliziosi, l’italiano che era entrato per comprare la tipica baguette rimane subitamente affascinato dalla quantità e varietà di pane, pastarelle, dolci e torte salate messe in bella mostra nella vetrina del bancone e dietro alla boulangère (la megera capa del paese dei balocchi).
Istintivamente l’italiano prende la famosa posa del merluzzo a bocca aperta, indeciso sul da farsi, e nel suo cervello cominciano ad affollarsi domande tipo:
Una baguette? Ma guarda quanta roba, che sarà mai il pain de campagne? E quell’altro con i semini come sarà? Ma quasi quasi assaggio anche una di queste tortine salate dall’aria così appetitosa…
Non vi preoccupate, è normale, TUTTI assumono la posa del merluzzo a bocca aperta le prime volte.
Nel frattempo però l’italiano non si è accorto che entrando nella boulangerie si è automaticamente inserito nella fila ordinata di persone che scorre rapida verso la cassa, ed è arrivato dunque il suo turno. Con la bocca ancora aperta comincia a esitare:
Ehm… una baguette e… scusi cos’è il pain de campagne? E i semini? E la tortina?
Siccome i suoi occhi sono fissi sulle prelibatezze, l’italiano non si accorge che:
- le persone dietro di lui assumono un’espressione di odio e cominciano a sbuffare insultando dentro di loro tutto il genere umano straniero (nel senso di non parigino);
- la fila diventa sempre più lunga fino a sbucare all’esterno della boulangerie;
- la boulangère non risponde e guarda fissa e con aria di sfida lo sprovveduto italiano.
Poi l’italiano esce dal sogno, si accorge della situazione e con grande vergogna compra la sua misera baguette (che gli viene gettata in faccia), mentre il resto dei clienti sussurra un “Era ora!”. Poi esce pensando che non si integrerà mai in questo paese (e quando tornerà a casa dirà che i francesi sono degli st**zi chiaramente).
Situazione consigliata
Per prima cosa, se entrate in una boulangerie e non sapete cosa comprare, per l’amor del cielo non vi mettete in fila! E’ una questione di educazione… e di sopravvivenza vostra!
Restate un po’ in disparte contemplando il bancone e a tutti quelli che si fermeranno interrompendo la fila per non passarvi avanti (eh già… qui rispettano le file!) dite sorridendo:
Sto ancora decidendo grazie, passi pure
Una volta deciso cosa comprare inseritevi nella fila (ALLA FINE!) e quando la megera/boulangère, con il suo falso sorriso e la fretta che la contraddistingue si rivolgerà a voi con un acutissimo:
OUIIIIIII???
chiedete, prendete e pagate.
Poi con un gran sorriso rispondete “Aurevoir” alla boulangère che, guardando già il prossimo cliente, vi saluterà con un altro acutissimo:
EN VOUS REMERCIAAAANT!!!!!!
Solo in questo modo uscirete dalla boulangerie con il sorriso stampato in faccia, le vostre tortine incartate, il pain au chocolat che trasuda burro e la vostra baguette tradition ancora calda in mano…
26 Comments
Ad essere sinceri, l’unico modo per vivere tra i francesi (specialmente tra i parigini), e’ comportarsi come loro…trattarli male anche se la nostra indole è il contrario.I francesi in Costa Azzurra ad esempio (che non sono certo piu’ simpatici dei parigini) hanno trovato pane pe ri loro denti nel momento in cui sono calati i tanti turisti russi .Intendo i russi con tanti soldi , che trattano la gente a pesci in faccia.E ovviamente i francesi li detestano…forse i francesi di quella regione ora capiranno il punto di vista degli altri sul loro modo di fare.
Eccellente e verissimo questo post su Parigi!
Devo dire che fra gli Italiani , forse i Pisani sono come i Parigini !
Prova ad entrare in qualsiasi negozio a Pisa, non ti guardano nemmeno, e ti sembra di dare fastidio !
Sono cosi, ma come diciamo in Francia : On ne se refait pas!
Poco importa, l’importante e di avere soddisfazione con una buona baguette (difficile da trovare)
Ciao IP, bellissimo articolo. Certo in Francia si può trovare una varietà di prodotti da forno sconosciuta in altri paesi. Ma non in Italia, dove abbiamo circa 300 diverse varietà di pane regionale, a cui vanno sommate le invenzioni recenti. Io ho la fortuna di vivere a Torino, dove gli innesti di persone provenienti da varie regioni negli ultimi 50 anni hanno permesso di poter entrare in una panetteria e uscire con dello splendido ed inimitabile pane di Altamura, toscano, sardo o le coppie ferraresi che tanto amo. No way, italians do IT better.
Pochi giorni orsono sono entrato in una boulagerie: “la quiche”…che delizia!!! peccato che pur non essendoci al momento nessuno e che, le boulangeres fossero tre (capa più due sergentesse) i tavolini erano colmi di vassoi pieni di avanzi, tra i quali mi sono fatto spazio sparecchiando da me sotto l’occhio “neutro” delle tre parigine.bE’ difficile per noi digerire, a volte,l’atteggiamento dei parigini (commercianti e artigiani)verso i turisti (che portano soldi ma che se non ci fossero sarebbe uguale sembra). Bisogna prendere il meglio da tutte le cose. Io di Parigi ho preso e prenderò molto e questi piccoli disagi sono niente in confronto al suo fascino meraviglioso. Qualcuno ha detto che le cose perfette non sono di questo mondo e se lofossero non varrebbe la pena viverci. Ho una proposta per Elena: una spilla con l’emblema/scritta I.P.
Giuseppe i tuoi commenti sono sempre meravigliosi! 🙂
L’idea della spilla mi gira in testa da un po’ e prima o poi diventerà realtà!!
Una curiosità troppo grande IP: ma quando chiedi alla boulengère una demi-baguette e lei ti chiede “bien cuite?” e se tu dici sì lei ne piglia una da sotto il banco e ti ritrovi con un mattone immasticabile, lo fanno apposta per rifilarti il pane del giorno prima? : S
Indipendentemente dai gusti personali, i francesi hanno dato vita ad un pane nazionale (baguette).Onestamente l’idea di metterla sotto l’ascella (al gusto di cozza)lascia alquanto stupiti. Pani di produzione Italiana tipo l’Altamura,il pane di Genzano,la coppia Ferrarese, il pane di Cerchiara oppure la nobile Rosetta di Milano sono autentici Capolavori!(non dimentichiamoci che comunque il consumo dei prodotti appena sfornati offre sempre sensazioni piacevoli,esatta quindi l’osservazione che dopo pochi minuti si corra il rischio di masticare un prodotto gommoso e poco gradevole al palato.Grazie per lo spazio!
beh grazie ai tuoi consigli posso dire di essere stata bravissima, mi sono messa in coda (non era difficile, arrivava di fuori..) e mentre aspettavo sceglievo e leggevo gli ingredienti, ho ordinato, aspettato che scaldassero, pagato e nel freddo gelido della mattina addentato le mie due mini quiche calde!!! uhhhh che goduria!!!
Oh beh, io scelgo cosa prendere mentre sono in fila, mai messa a lato per contemplare. Decisamente tutto ottimo, per quello che ho provato fino ad ora !
Tuuta l’abilità sta infatti nell’essere capaci di arrivare a una scelta definita nel momento in cui la boulangère ti dice “Bonjouuuuurrrr”, e ti assicuro che non tutti ce la fanno! 🙂
cavolo, le doppie “<" non piacciono al tuo blog. Ri-posto:
Hai proprio ragione: i boulangieri sono terrificanti (e stronzi)!
Appena capiscono che sei straniero, fanno di tutto per sottolinearlo.
Pensa che una volta ho preso una fougasse e mi hanno chiesto: "Voulez-vous le réchauffer?" (o qualcosa del genere). Io ho risposto "oui" e loro… "comment?"
Ora, non sarò un asso in francese, ma penso di saper dire “Oui”.
Avessi avuto maggiore proprietà linguistica, avrei risposto: "mi scusi, non pensavo parlaste l'occitano, la prossima volta dirò 'oc' "
Che gente…
P.S. non c'è modo di cancellare un post precedente?
sono anni che vivo qui e non ho ancora capito cosa c’è di buono in un “pane” che diventa mattone in poco meno di un ora e non dura neanche una giornata. Ma vuoi mettere il casareccio? e il terni? e la vecchia e buona rosetta? magari con la mortazza dentro 🙂 … ma quali boulangerie!
E’ solo perché ti sei fermato alla baguette “normale” che diventa un sanpietrino dopo 10 minuti se non la mangi! 🙂
Vuoi mettere la tradition, les minibaguette con tutti i semini possibili e immaginabili, il pain de campagne, quello con la frutta, con le olive, con le noci, col formaggio, con i fichi… continuo? Vuoi mettere il pane caldo ad ogni ora del giorno e della sera! magari da te questa cosa esiste ma io prima di venire qui il pane caldo alle 7 di sera non l’avevo mai mangiato!
Ma poi, come sempre, ognuno i suoi gusti bien sur!! 🙂
L’ho sempre detto anche io…il nostro pane buono, diverso da regione a regione, se lo sognano, e potete evitare di perdere tempo a scegliere tra pain de champagne, baguette tradition e quant’altro…sono tutti uguali!
Mmmh, non sono d’accordo, per me la boulangerie è un vero paradiso di varietà, scelta e bontà che non trovo in Italia intorno a Roma. 🙂
Se la baguette (anche normale) non si mantiene nemmeno una giornata… CAMBIATE BOULANGERiE!!!
però la cosa più schifosa l’ho vista al supermercato: le baguette si trovavano sfuse dentro uno scaffale dove tutti avevano accesso, ne stavo prendendo una quando ho visto una signora che ci ravanava dentro, ne pendeva una, la guardava e la rimetteva dentro….mi è venuto da vomitare e da allora le ho cercate solo già confezionate…
comunque tutti i tipi di pane che ho visto in francia li ho trovati anche in italia…non vedo proprio nessuna differenza, se non in meglio: nell’igiene.
io quando ero in bretagna sono entrata una volta in panetteria a comprare una baguette, che mi è stata data come al solito avvolta nel misero fogliettino di carta (che schifo!). Siccome fuori pioveva e io dovevo andare a piedi fino a casa, ho chiesto al commesso se poteva darmi un sacchettino almeno, altrimenti mi si bagnava tutta la baguette! e lui mi ha risposto: “bè, vorrà dire che dovrà correre in fretta!”
E io invece riesco sempre a farmi fulminare dallo sguardo del boulanger… eheheheh… ma mi diverte e poi non sopporto di portare la baguette in mano con un coriandolo di carta!
Così ogni volta che ne compro una gli dico di tagliarmela in due e sono costretti a darmi una bustina per mettere dentro i due pezzi… ogni tanto però qualcuno mi frega e mi da i due pezzi di baguette con il solito fazzolettino di carta!!!
A quel punto sono io che lo fulmino con gli occhi!!!!
beh, io non riesco mai a tornare a casa con più di mezza baguette, ahimé…
Non riesco a darmi una risposta a questa domanda….ma come fanno i parigini a mangiare la baguette dopo che l’hanno ben strofinata ovunque? Ho visto sulla metropolitana gente che brandiva la baguette tipo fioretto e nella calca appoggiarla ovunque…..mah!
Eh eh eh… leggiti questo e inorridisci! 🙂
cara, l’altro giorno ho mangiato mezza baguette tornando a casa… era appena sfornata… meglio di un croissant! 🙂
Morta dal ridere!! Anche io ho subíto tutto questo con tanto di nevrotica spinta nel gomito per farmi capire che il passo successivo sarebbe stata la mia inceneritura.
Eh eh, grazie!
Hahahahahaha très amusante :D!