I più giovani non coglieranno di certo i riferimenti altamente eruditi del titolo di questo post, ma proseguiamo facendo finta di niente. :-p
Buongiorno, mi scusi, mi perdoni se la disturbo, saprebbe dirmi qual è la metro più vicina per favore? Grazie.
Buongiorno, scusi, pardon, mi dispiace molto ma non abito in questo quartiere, non lo so proprio, scusi sa.
Grazie comunque e mi scusi se l’ho disturbata, arrivederci, grazie ancora.
Avete appena assistito a un esempio di tipica conversazione di due persone per strada a Parigi, o in generale di due francofoni: cosa notate di strano in quanto italofoni?
Ebbene, quando si arriva in Francia e si vuole imparare (bene) il francese, una delle prime cose da integrare sono le formule di cortesia, che qui per fortuna abbondano nelle conversazioni. E personalmente preferisco un buongiono e un grazie di troppo piuttosto che il nulla assoluto (come certe email che ricevo purtroppo).
Una delle cose che un italiano deve assolutamente imparare a Parigi è saper sfruttare gli scusi e i pardon se vuole integrarsi e non essere vittima del tipico sguardo assassino che tradotto in parole vuol dire:
Anvedi sto’ cafone che manco dice bonjorno, adesso non me lo filo proprio.
… che poi tradotto in italiano sarebbe:
Ma guarda un po’ questo screanzato che neanche si degna di dire buongiorno, decido di rimanere volontariamente indifferente a ogni sua futura richiesta.
Perché qui potrebbe capitarvi che, entrando in un negozio e domandando subito l’informazione cercata senza neanche uno scusi o un buongiorno, il/la commesso/a vi risponda con un “Bonjour quand même!”, facendovi sentire in colpa per i seguenti 10 anni!
Molto spesso infatti il pardon diventa un’arma letale in caso di scontro frontale causato da un senso vietato: quando vi immettete in un corridoio pieno di gente e non riuscite a passare perché tutta Parigi ha deciso di venirvi contro, sfoderate tutta la cattiveria che non avete mai saputo di avere in corpo, sporgete i gomiti all’infuori, stampatevi un sorriso in faccia e mentre travolgete altri esseri umani per poter passare pronunciate a raffica “Pardon,excusez-moi, désolé”, sarete così perfettamente integrati tra gli autoctoni. 😀
11 Comments
da non dimenticare la recita che puntualmente avviene nei negozi “et avec ça?”…”ça sera tout!” 😛
Ahahah! Verissime tutte queste cerimonie!!! Son sempre lì a dare di gomito al mio cmpagno suggerendogli “pardon, excusez-moi, pardon, pardon…”
… conosco la francia e mi trasferisco finalmente dopo tanti pensieri a parigi …. tra una strizza e una ritrovata goliardia mi preparo a cominciare da zero…o quasi. ho un lavoretto vicino parigi ma l intenzione è quella di vivere in città e trovarmi un lavoro e una casetta da qualceh parte…chissà come finirà…. baci a tutti dalla solita e incasinata roma….
Buonasera a tutti, nel rinnovarvi i miei complimenti per questo fantastico sito già espressi in un mio commento sulla notte bianca del 2 ottobre, vorrei porre questo quesito:
al di là dei riconoscimenti degli studi effettuati in Italia, in concreto, secondo voi un quasi 50enne diplomato in ragioneria e laureato in Giurisprudenza, appartenente alle Forze dell’Ordine, che possibilità avrebbe di trovare un lavoro a Parigi, da potergli consentire quello che vorrebbe fare da una vita:trasferirsi lì
Credetemi la mia è una domanda seria e Siti come questo che fanno finalmente luce su tante cose importantissime, aiutano a far diventare i sogni e le speranze molto molto piu’ tangibili. Grazie per la cortesia che vorrete accordarmi nel rispondermi. Voster semper voster Giuseppe
Dalla ville lumière alla ville manière! 😉
Sempre meglio un sorriso in piu’ che un pardon con costola prestata da ADAMO rotta ….
Ciao, ho da poco scoperto il tuo blog, è davvero ben fatto e soprattutto CHIARO, diversamente dai miliardi di siti su cui continuo ad arrovellarmi (per gli aspetti burocratici).
Avendo in programma per la rentrée di trasferirmi a Parigi, avrei una domanda da porti: in caso volessi proseguire i miei studi in Francia, è assolutamente obbligatorio il riconoscimento d’equivalenza degli studi di cui si parla qui (http://www.ciep.fr/enic-naricfr/mode_emploi.php)?
Mi trovo in una situazione particolare perché ho compiuto i miei studi superiori in tre anni all’Istituto Europeo di Design (quindi NON università Statale) e non riesco a capire se questo riconoscimento d’equivalenza sia a discrezione dei rettori delle università francesi (ovviamente presentando tutti i papiri richiesti, tradotti e giurati), oppure io debba prepararlo in ogni caso (procedura lunghetta, sui tre-quattro mesi).
Ultima cosa: non essendo la mia una professione regolamentata (sono grafica-illustratrice), il problema di sopra si pone anche per un’eventuale ricerca di lavoro? Così a senso pensavo proprio di no, ma ho sempre paura di sbagliarmi, di non saperne abbastanza… e che il mio CV risulti privo di valore ad un potenziale datore di lavoro!
Grazie in anticipo e complimenti ancora!
annalisa
Ciao Annalisa,
innanzitutto grazie per i complimenti! 🙂
Per l’equivalenza del diploma sinceramente credo che dipenda molto dall’Università in cui ti iscriverai, io per esempio ho semplicemente dovuto tradurre il mio diploma e laurea breve e gli è bastato, ma ogni Università ha le sue regole, dovresti informarti direttamente alle segreterie.
per quanto riguarda il lavoro il mio motto è “volere è potere” e quello che ho scoperto qui è che se ti sai vendere e dimostrare cosa sai fare non gliene importa a nessuno di che diploma hai, a patto che tu ne abbia uno! 🙂
Ti consiglio di dare un’occhiata al post “CERCARE LAVORO A PARIGI”, troverai un sacco di consigli utili!
In bocca al lupo!
Grazie per le indicazioni, a volte i siti delle università sono tutt’altro che chiari…
Già guardata attentamente la sezione ricerca di lavoro… sto preparando il cv in lingua secondo il “modello” francese….
A presto!
Gad El Maleh…in particolare dal 2.25… génial! 😀
http://www.youtube.com/watch?v=GqImLnRc2Ns&feature=player_embedded
E’ il mio comico francese preferito!! la prima volta che ho visto questo sketch ero piegata in due dalle risate! 🙂
vero, vero, lo avevo notato 🙂
baci 🙂